Come curare la clematide rampicante e dove piantarla per dare colore al giardino

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    La clematide rampicante è una pianta molto bella e diffusa in tutto il mondo. Il nome Clematis è di origine greca e si dice si deva al botanico Dioscoride. La radice “klema” significa “viticcio” o “legno flessibile” proprio a indicare la caratteristica dei rami di questo arbusto che può raggiungere anche i 10 metri d’altezza. Originaria delle zone temperate e temperato-fredde dell’America, della Cina, dell’Europa e della Siberia, è diffusa un po’ in tutto il mondo. Di clemantidi rampicanti ne esistono oltre 250 specie, di cui 7 crescono spontaneamente in Italia. Alcune sono sempreverdi a fioritura precoce, altre a fioritura tardiva. Colorate e dall’aspetto esotico, sono meravigliose per rendere il giardino ancora più bello.

    Che pianta è la clematide (o clematis) rampicante
    La clematide rampicante appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae, le foglie possono essere caduche o sempreverdi, i fusti sottili producono sottili viticci con cui si attaccano ai muri. I fiori sono molto grandi con colori che vanno dal blu scuro al porpora, rosso, rosa; esistono specie a fiore giallo e bianco. Insieme alla primula, i fiori della clematis sono tra i più belli per decorare un’area esterna e dargli un aspetto primaverile e rilassante.

    Dove posizionarla e quanto dura la fioritura
    Originaria dei boschi dell’America, dell’Europa e dell’Asia, la clematide si arrampica sugli alberi in cerca di luce mentre le radici rimangono all’ombra. L’esposizione deve perciò essere al sole o in penombra, l’importante è che le radici siano protette dal caldo e dal secco con del pacciame o con piante a copertura del terreno. Le campanule, l’hosta o l’heuchera sono ottime piante per mantenere in ombra la zona delle radici. In alternativa vanno bene anche cocci o pietre. Le clematidi non temono il freddo, anche perchè durante il periodo di riposo vegetativo invernale tendono a perdere completamente la parte aerea. La fioritura, in base alla specie, va dalla primavera all’autunno.

    Come si cura e ogni quanto va innaffiata e potata
    Per piantare la clematide sono da preferire terreni ricchi di humus e uniformemente umidi dai quali l’acqua in eccesso possa facilmente defluire. Il miglior periodo è tra agosto e settembre, così come avviene anche per lo zafferano e per molte altre specie floreali, e la pianta andrebbe posizionata a circa 15 cm in più di profondità rispetto al vaso che la contiene al momento dell’acquisto. In particolare in primavera ed estate la clematis va annaffiata spesso facendo attenzione a non creare acqua stagnante. È utile anche una buona concimazione del terreno data la fioritura costante della pianta.

    Riguardo alla potatura, se fiorisce a primavera la clemantide può essere poi accorciata all’altezza desiderata subito dopo la fioritura. Se la fioritura avviene in estate, va tagliata completamente ad autunno inoltrato, lasciando circa 40 cm. Queste piante mettono le gemme appena dopo la potatura. Quando la fioritura avviene in primavera inoltrata, estate inoltrata e autunno, il consiglio è quello di rimuovere esclusivamente i fiori appassiti con le relative coppie di foglie. In questo modo, si otterrà una seconda abbondante fioritura. A novembre o dicembre poi tutti i polloni vanno accorciati della metà.

    Fonte: virgilio.it
     
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